Quella che leggerete è la mia esperienza personale del Wat Pa Tam Wua, ma le persone hanno personalità e caratteristiche diverse dalle mie e vivranno il monastero in modo unico e completamente diverso. Il modo migliore per sapere come vi troverete è sempre quello di viverlo in prima persona! 😁
Nota: se siete seriamente interessati alla meditazione, vi consiglio di provarla da soli prima di andare al ritiro. Altrimenti, con questo ambiente alienante, c’è il rischio di vivere questa bellissima esperienza a sé stante, senza poi riuscire a integrarla nella vita di tutti i giorni!
Ma ora entriamo nel vivo dell’esperienza!
Monastero Wat Pa Tam Wua: cosa imparerete?
Il ritiro al monastero Wat Tam Wua è un’esperienza unica e intensa. È un’incantevole immersione nella natura e nella spiritualità. È un approccio alla meditazione e alla filosofia buddista. È conoscere se stessi in profondità e avere il coraggio di stare con se stessi. Se siete interessati alla meditazione e alla cultura buddista, siete sicuramente nel posto giusto!
Al monastero imparerete la meditazione Vipassana, insegnata in India da Gotama il Buddha più di 2500 anni fa. Questo tipo di meditazione si concentra sul cambiamento di se stessi attraverso l’auto-osservazione, focalizzandosi sulla profonda interconnessione tra mente e corpo. Imparerete tre tipi di meditazione Vipassana:
- Meditazione camminata: meditazione attuata attraverso una camminata lenta e riflessiva
- Meditazione seduta standard
- Meditazione sdraiata


Avrete un totale di sei ore di meditazione al giorno, divise tra mattina, pomeriggio e sera, e molte lezioni sul buddismo e su come affrontare meglio i problemi quotidiani utilizzando questi insegnamenti.
Il ritiro non ha un costo, ma funziona a donazione volontaria. Sta a voi lasciare quanto ritenete giusto per l’esperienza, a seconda di quanti giorni scegliete di rimanere.
Il tempo massimo possibile di permanenza al monastero è di 10 giorni. Puoi scegliere tu il tempo di permanenza quando arrivi; ho visto persone entrare un giorno e fuggire il giorno dopo, persone convinte di stare solo 2/3 notti e stare per tutta la durata massima del soggiorno (9 notti – 10 giorni), e poi ci sono io, che avevo pianificato 6 notti e ne ho fatte 5. Al monastero sarà possibile decidere se fare il ritiro del silenzio, dove puoi attaccarti un cartellino alla maglietta che indica la tua preferenza di non parlare con nessuno e stare in completo silenzio, oppure decidere di essere libero di parlare con gli altri partecipanti, nelle ore consone. Svelerò la mia decisione con le rispettive motivazioni alla fine del post, nella sezione del mio commento personale.
Informazioni e consigli utili
Come arrivare al monastero Wat Pa Tam Wua
Da Pai
Il modo più semplice per raggiungere il monastero è da Pai, vicino a Chiang Mai, nel nord della Thailandia. Consiglio di trascorrere almeno qualche giorno a Pai, prima o dopo l’esperienza al monastero, per vivere appieno la sua magia e la sua atmosfera hippie unica e speciale! Se sei un/a backpacker come me, ti consiglio di prenotare uno di questi ostelli per goderti Pai: Buzzas @ Pai Chan, Revolution Hostel Pai oppure Butterfly Hostel Pai! Dai un occhio alla guida completa su cosa fare a Pai!
Raggiungete la stazione principale degli autobus di Pai e chiedete un biglietto per il monastero Wat Tam Wua. Se andate in alta stagione come ho fatto io (dicembre), è possibile che tutti i biglietti dell’autobus siano esauriti e il prossimo biglietto disponibile sarà tra 2/3 giorni, costringendovi a prendere un taxi privato spendendo fino a 24 euro. Non credete a quello che vi dicono! Ci sono 2 tuk tuk gialli che partono ogni giorno dall’incrocio vicino alla stazione degli autobus, uno alle 7 e uno alle 11 (presentatevi mezz’ora prima per assicurarvi il posto), senza bisogno di prenotazione. Il costo è di 120 THB, pari a circa 3 euro.
Un’ottima alternativa, che ho usato al ritorno dal monastero, è l’autostop! Costo zero, totalmente sicuro e facile per il percorso. Le persone in Thailandia sono così gentili e disposte a darti un passaggio ovunque tu debba andare; abbiamo dovuto aspettare solo 10 minuti perché qualcuno ci desse un passaggio!
Nota: pochissime persone parlano un inglese fluente, quindi non aspettatevi una grande conversazione, ma non ci sarà alcun imbarazzo tranquilli! I thailandesi sono pacifici e non si aspettano nulla.
Leggete qui il nostro articolo su come fare l’autostop in tutta la Thailandia, da nord a sud.

Da Pai, se avete pochi giorni a disposizione, potete anche noleggiare un motorino e guidare fino al monastero in autonomia. Le strade sono spettacolari, e ne vale sicuramente la pena.
Nota: L’assicurazione di viaggio è d’obbligo per qualsiasi noleggio di moto all’estero, soprattutto nel sud-est asiatico. Anche se raramente succede qualcosa, è meglio essere coperti nel caso in cui sia sfortunatamente il caso. Noi usiamo SafteyWing e la raccomandiamo a chiunque viaggi in tutto il mondo. Costa solo 42$ al mese e copre per qualsiasi imprevisto possa succedere durante il tuo viaggio!
Da Chiang Mai o Mae Hong Son
È possibile raggiungere il monastero Wat Pa Tam Wua anche direttamente dalle città di Chiang Mai e Mae Hong Son. In questo caso, la soluzione più semplice è quella di acquistare un biglietto dell’autobus per Mae Hong Son, qualora vi trovaste a Chiang Mai, o per Chiang Mai, qualora vi trovaste a Mae Hong Son, e chiedere all’autista di fermarsi in prossimità del monastero. Tutti gli autisti della zona sono a conoscenza di questo posto e si fermeranno senza problemi per farvi scendere. Potete comprare i biglietti comodamente tramite 12go.asia.
All’arrivo
Il tuk tuk vi porterà direttamente all’ingresso del monastero (assicuratevi di dire che volete fermarvi lì prima di partire). Nel dicembre 2022 era ancora obbligatorio fare il test rapido Covid, che viene effettuato in loco con dei volontari. Quando sono arrivata, c’erano due monaci in isolamento perché erano stati infettati. È possibile che le disposizioni cambino in futuro, quindi è meglio tenersi informati. È comunque possibile acquistare comodamente un test al 7/11, una catena di supermercati locali molto famosa che chiunque sia stato in Thailandia almeno una volta conoscerà molto bene ☺
In ogni caso, all’arrivo vi verrà fatta una breve introduzione alle regole del monastero, dopodiché vi verrà assegnata la vostra stanza. Ci sono due opzioni: dormitorio con altre ragazze (o ragazzi, donne e uomini sono chiaramente divisi), oppure un kuti privato, che è una specie di bungalow.
Non preoccupatevi se all’inizio le regole sembrano molto rigide, dal mio punto di vista il ritiro al Wat Tam Wua ha un approccio molto morbido, e anche se è chiaro che dovete rispettare l’ambiente religioso e spirituale in cui vi trovate, sarete abbastanza liberi.
Ho trascorso le prime due notti nel dormitorio, dopodiché ho chiesto di essere trasferita in un kuti privato. Il dormitorio non mi dispiaceva, dopotutto ero abituata a dormire negli ostelli quando viaggiavo nel sud-est asiatico, ma volevo provare l’esperienza di essere ancora più isolata dagli altri e avere un po’ di pace e tranquillità. Potendo scegliere, il kuti è stato più rilassante e introspettivo.


Se siete stati assegnati al dormitorio (i posti nei kuti sono limitati), potete chiedere di essere messi in lista d’attesa per un kuti non appena sarà disponibile. Tuttavia, non aspettatevi il lusso. Sia che dormiate nel dormitorio o che abbiate il vostro kuti, dormirete sul pavimento o su un letto di legno e non avrete un vero e proprio materasso, quindi per chi ha problemi alla schiena o al collo come me, è un po’ una sfida al mattino. Inoltre, la sera faceva molto freddo, quindi chiedete una coperta in più se soffrite il freddo!

Una volta sistemati nel vostro letto, vi verrà mostrato dove portare i vostri vestiti, tutti rigorosamente bianchi, che potrete cambiare non appena ne sentirete il bisogno. È un bel sistema. Abbiamo scherzato sull’idea di andare a fare shopping e divertirci a cambiare abito di tanto in tanto, anche se la varietà non era molta ☺


Programma giornaliero
Questo era il programma giornaliero mentre ero al Monastero:
5.00 – 6.00: Meditazione mattutina individuale. Per i ghiri come me, non spaventatevi, trattandosi di una meditazione individuale, è a vostra discrezione praticarla o meno. Io, che non sono affatto una persona mattiniera, mi svegliavo direttamente alle 6 del mattino e riservavo la meditazione individuale ad altre fasce orarie del giorno.
6.30 – 7.00: Offerta di riso ai monaci nella Dhamma Hall, la sala di meditazione principale. Si tratta di un bellissimo rituale in cui il riso viene offerto ai monaci per colazione. È un buon esercizio di pazienza e altruismo.
7.00 – 8.00: Colazione. Alle 7.00 il primo pasto della giornata. La sala da pranzo è divisa in due aree: l’area del silenzio, dove si deve rispettare chi non vuole parlare con altre persone, e l’area normale, dove si può conversare con gli altri. Indovinate un po’, durante la mattina, quale sala sceglievo? 🛌
8.00 – 10.00: Discorso Dhamma mattutino e meditazione camminata. I discorsi sul Dhamma sono delle mini lezioni su Buddismo e pratiche di meditazione. Ce ne sono due al giorno, al mattino e al pomeriggio. Personalmente ho apprezzato molto questi insegnamenti. Ho imparato molto sul buddismo e sulle sue pratiche. La meditazione mattutina era per me invece più complicata, perché il mio cervello, non essendo una persona mattiniera doveva ancora svegliarsi 😴

10.30 – 11.00: Offerta di cibo ai monaci per il pranzo
11.00 – 12.50: Pranzo e tempo libero. Mangiate più che potete! Questo sarà l’ultimo pasto della giornata! Approfondirò questo argomento più avanti nel post.
12.15 – 15.00: Discorso Dhamma pomeridiano e classe di meditazione da seduti e sdraiati. Dopo la meditazione è sempre possibile sedersi tutti in cerchio e porre domande ai monaci. Consiglio di fare domande, questi momenti di scambio sono d’oro. .
15.00 – 16.00: Tempo libero.
16.00 – 17.00: Pulizia dell’area e aiuto nel monastero. Ora di volontariato, qui c’è un cartello con tutte le attività che si possono fare al monastero.
17.00 – 18.00: Tempo libero, tè, caffè e cioccolata calda.
18.00 – 20.30: Canto serale, meditazione seduta e discorso Dhamma. Canti per 45 minuti seguiti da meditazione al buio.
20.30: Tè, caffè, cioccolata calda, chiacchiere e a letto presto
Ma il cibo?
Il cibo del monastero Wat Pa Tam Wua è esclusivamente vegano e non particolarmente vario. Sia al mattino che al pomeriggio viene servito riso bianco accompagnato da verdure e/o tofu. A volte c’è della frutta e solo una volta mi è capitato di vedere dei biscotti al mattino. Il cibo è comunque buono, mi è piaciuto molto.
Una domanda che mi sono sentita rivolgere molte volte: ma con l’ultimo pasto alle 11 del mattino, non si ha fame la sera? Risposta: chiaramente sì! Ma ci si abitua e si sopravvive. Caffè solubile, tè e cioccolata calda sono disponibili per tutto il giorno. Alle 17.00, infatti, ci riunivamo tutti per una sorta di merenda per chiudere il buchetto della fame. Io avevo portato da fuori dei biscotti e dei cracker da mangiare a quell’ora. Consiglio vivamente di entrare attrezzati se pensate di avere fame anche voi! Solo un pomeriggio hanno offerto frutta e qualche biscotto. Ma non è assolutamente una routine, quindi venite preparati.

Le mie riflessioni sull’esperienza al Wat Pa Tam Wua
La prima impressione
La mia prima impressione del monastero è stata particolare. Sono arrivata alle 13.00, quando era in corso la meditazione camminata, e ho visto questa vasta fila di persone che camminavano silenziosamente in fila indiana, lentamente, tutte vestite di bianco, e mi ha fatto un po’ impressione. Poi ho pensato subito che il parco è BELLISSIMO e ti dona una pace incredibile, natura pura! Ti sembra di essere in paradiso.
Alle 16.00, quando mi hanno fatto visitare il posto, è arrivata l’ora del volontariato nel monastero. Ho visto molti ragazzi e ragazze che spazzavano le foglie nel parco, in silenzio e con movimenti lenti. Mi sono sentita un po’ come nel film “Shutter Island”, sapete quando Di Caprio arriva sull’isola e ci sono tutti i pazienti dell’ospedale vestiti di bianco che lavorano in giardino? In realtà sembravamo tutti medici, infermieri o pazienti dell’ospedale ☺ Un’altra cosa un po’ particolare da accettare era la divisione tra uomini e donne, con le donne sempre nelle ultime file. Per una femminista queste usanze religiose sono sempre un po’ difficili da accettare, ma dopo il primo giorno si impara a rispettare le regole e i codici del monastero.

È facile seguire la routine e gestire tutte queste ore di meditazione?
Devo dire che non sono un’amante della routine e mi piace muovermi molto; quindi, seguire un programma rigido non è sempre stato facile. Tuttavia, mi è piaciuto molto imparare le tecniche di meditazione, la disponibilità dei monaci e ho imparato molto da loro e su me stessa. Avere il tempo di viaggiare dentro se stessi è un lusso bellissimo che tutti dovrebbero sperimentare. Anche accettando i momenti difficili e scomodi. Le persone che ho incontrato lì, poi, sono state meravigliose e hanno fatto la metà della mia esperienza, davvero! Condividere idee e sentimenti è stato fondamentale per me e una fonte di conoscenza di me stessa.
Motivo per il quale io non ho fatto il ritiro del silenzio. Generalmente mi è piaciuto potermi confrontare con le persone. Siamo persone umane e animali sociali, e trovo abbastanza innaturale non poter parlare con gli altri. Ma questo è molto soggettivo, e ci sono persone che dopo il ritiro del silenzio si sono sentite rigenerate.
Commento finale
A mio avviso, la cosa importante è sapere come si è fatti e rispettare sé stessi ed essere gentili e non giudicanti verso nessuno. Fate quello che più vi sentite senza sentirvi da meno, se pianificate di stare 10 giorni e vi sentite male, andate via prima. Se vi sentite pronti a stare in silenzio, fatelo, ma non sentitevi che state perdendo un’esperienza se non lo fate! Ogni esperienza è singolare e su misura, ed è proprio questo che la rende unica. Perché è vostra, e non perché avete seguito cosa facevano gli altri o cosa vi hanno detto gli altri. Seguite il vostro cuore e istinto, lui sa sempre qual è la cosa giusta per voi!
Vi piace l’articolo sul ritiro coi monaci? Lasciateci un commento qui sotto! Se avete anche voi provato questa esperienza, o state pianificando il vostro ritiro meditativo, fatecelo sapere!
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